ALPI al fianco di A&T per INSTRUMENTATION VALLEY

Venerdì 12 Aprile 2019 a Milano, il Direttore generale di ALPI – Ing. Claudio Raponi, è intervenuto alla presentazione di Instrumentation Valley, la prima novità di A&T 2020, interamente dedicata al mondo delle prove e misure.

L’edizione 2020 della Fiera dedicata a Industria 4.0, Misure e Prove, Robotica, Tecnologie Innovative avrà un progetto interamente dedicato a Misure, Prove e Controlli.

In vista dell’appuntamento 2020, prende forma una nuova, proficua, collaborazione, tra ALPI e A&T, per far parlare i laboratori associati delle loro realtà, fare conoscere quello che è il livello di evoluzione e innovazione su cui stanno investendo nella loro attività. Acquistare uno strumento per fare delle prove può essere un piccolo investimento, altre volte può essere un investimento enorme, e quando si parla di investimenti di questa gamma deve essere riconosciuto.

“Quando si parla di Valley, venendo io da Bologna (Packaging Valley), si parla di cultura, storia, territorio ma anche innovazione e grande forza sul mercato. E come si fanno le macchine automatiche? Utilizzando misure e progettando, sviluppando e realizzando idee e diventando leader nel mondo. Passando oltre questa partentesi territoriale, vorrei un attimo spiegare in breve cos’è ALPI – Associazione dei Laboratori e Organismi di Certificazione e Ispezione, parliamo quindi di Soggetti che hanno come mission l’attestazione e la valutazione della conformità.

L’associazione è composta da quasi 100 associati, solo organizzazioni accreditate o per lo meno autorizzate dai Ministeri di competenza, che si occupano di valutare la conformità dei sistemi di qualità o dei prodotti agli standard di riferimento. I laboratori prova o i centri di taratura, accreditati da Accredia, sono quasi sempre la base strumentale attraverso cui si può arrivare alla certificazione della conformità.

Per il settore dei laboratori e dei centri di taratura, l’accreditamento è un requisito necessario e strategico, perché permette una armonizzazione tecnica di riferimento internazionale, che per il contesto di ‘Testing and Calibration’ che non è scontata, anzi è molto specialistica.

I contesti di collaborazione con A&T sono, oserei dire, in una fase di lancio, considerato il rapporto di stima e di amicizia storico.

Mi permetto di fornire un contributo concettuale a questo progetto con questa immagine: dichiarare la conformità a qualcosa, ad una specifica del committente ovvero ad uno standard di un ufficio tecnico o normativo significa assumersi una buona dose di responsabilità.

Quando dichiaro che una caratteristica che possiede le proprie particolarità ‘verificabili e/o misurabili’ è all’interno di uno standard o di un parametro di riferimento, sono nelle condizioni di poter dire che sto parlando di conformità. Tuttavia mi assumo la responsabilità di questa condizione dichiarata, quindi devo essere ben padrone di questa materia per evitare di venire poi chiamato in causa in caso di problemi sul prodotto dal mercato o dal committente.

I nostri laboratori, o meglio i laboratori associati ALPI (faccio fatica a definire ALPI un’azienda perché lo è come insieme di soggetti associati) vivono giorno per giorno questo livello di esigenza: essere in grado di dare un servizio di alta gamma, assumere la responsabilità di aver fatto bene il lavoro, poter dimostrare di aver fatto il massimo. I soggetti che si occupano di prove e taratura amano però essere con i piedi per terra, ed amano che una misura venga utilizzata correttamente nei limiti dei fini per cui tale misura è stata effettuata.

Molte volte uno dei temi che più da vicino coinvolge i laboratori è l’utilizzo di un report al di fuori di quella che era la ‘destinazione d’uso’ delle specifiche del committente o delle indicazioni di chi ha richiesto quel particolare tipo di report, all’interno del processo di valutazione della conformità.

Molte di queste casistiche ci vengono sottoposte dagli associati sotto innumerevoli sfaccettature, permettendoci quindi di costituire un ‘osservatorio’ molto ampio e ricco di esperienze reali.

Per un’associazione di rappresentanza è la necessità di assumersi la responsabilità di un processo di misura fatto correttamente, per poterne dichiarare la conformità.

Il processo di misura è un processo decisivo per tutti i laboratori, indipendentemente dalla difficoltà della grandezza che viene misurata. Spesso e volentieri mi sono divertito, nella mia precedente esperienza di auditor, a mettere a confronto le specifiche dell’ufficio tecnico con le specifiche della produzione. Che strumenti, che tolleranze, che valori vengono richiesti? Generalmente l’ufficio tecnico si pone ad alto livello, mentre la produzione, che è sul campo, deve affrontare i problemi operativi e risolverli.

Spesso tutto si risolve facendo parlare tra di loro le due parti: l’ufficio tecnico deve imparare (e qui si sposa benissimo con il progetto A&T) come trasmettere le specifiche alla parte produttiva, sia essa interna sia essa parte del mondo della fornitura, così come la parte produttiva deve chiedersi perché l’ufficio tecnico ha ricercato determinati parametri.  

Mi permetto di rilanciare anche un altro aspetto: la collaborazione nel progetto dell’amico Luciano Malgaroli, è favorire il contatto reale nel testing, fortemente caldeggiato in tutti gli eventi.  

Concludendo, come può contribuire l’Associazione ALPI a INSTRUMENTATION VALLEY? Porteremo sicuramente il feedback ‘dal campo’, faremo parlare i laboratori associati ALPI delle loro realtà, non a scopo di marketing ma per fare conoscere quello che è il livello di evoluzione e innovazione su cui stanno investendo la loro attività.  Acquistare uno strumento per fare delle prove può essere un piccolo investimento, altre volte può essere un investimento enorme, con un impegno dell’organizzazione almeno per i successivi 15 anni, e quando si parla di investimenti di questa gamma deve essere riconosciuto. Industria 4.0 è stato un importante supporto in questo caso, ma mi piace pensare anche ad un futuro ‘oltre’, ciò che facciamo oggi è già avvenuto, se guardiamo quello che faremo domani è troppo vicino, se guardiamo quello che possiamo fare in un futuro è una sfida importante!

Uno dei fattori su cui la politica di ALPI è concentrata, è la volontà di costruire un network di competenze. Non occorre essere specialisti di tutto, ognuno deve essere specialista del settore in cui opera. Ma occorre aprire le menti e creare le condizioni perché ci si possa parlare, si progettino le condizioni perché si realizzino le collaborazioni.

L’Italia, dai nostri dati, è ricca di laboratori ad alta frammentazione, che hanno una numerosità di dipendenti media dai 15 ai 18 addetti e un livello di investimento altissimo; ma se parliamo di quanti laboratori sanno lavorare insieme il numero è decisamente basso.

Il pregiato obiettivo di una manifestazione come A&T o della rivista Tutto_Misure è cercare di sfondare le ‘saracinesche mentali’ e trasmettere il messaggio che sappiamo e possiamo collaborare senza la paura di rubarci il know-how.

Credo che siamo capaci di confrontarci, tanto più che possiamo collaborare insieme in un progetto. A&T e la sua organizzazione ‘frizzante’, se si attiverà e porterà avanti questi temi, troverà ALPI sicuramente al suo fianco.”

Per maggiori informazioni: A&T presenta INSTRUMENTATION VALLEY